Fiori di Bach

Edward Bach (1886-1936) medico britannico di origine gallese, ha scoperto le proprietà terapeutiche di alcuni fiori, in particolare a livello della sfera mentale ed emozionale.

Iniziò i suoi studi in batteriologia e constatò che particolari batteri erano presenti in grande numero a livello gastrointestinale nei malati cronici così diede inizio a esperimenti con vaccini derivati da batteri intestinali, ottenendo notevoli risultati. Classificò i ceppi batterici intestinali in 7 gruppi: proteus, dysenteriae, morgan, faecalis, alcaligenes, coli, mutabile, gaertner. Questi gruppi batterici costituirono la base per la preparazione dei nosodi omeopatici utilizzati da Bach per il trattamento di numerose forme di malattia cronica, interpretate come la conseguenza di un’alterata flora batterica intestinale. Edward Bach osservò che i malati potevano essere divisi in gruppi diversi, in base al tipo prevalente di batteri intestinali, cui corrispondevano tratti particolari della personalità.

Bach constatò ripetutamente che i malati affetti da strane paure – ad es. paura delle folle, del fuoco o delle altezze- presentavano un tipico aumento dei batteri del paratifo nelle feci. I pazienti nervosi, irritabili e con lo sguardo fisso, erano per lo più infestati da batteri del gruppo proteus. Altri che a prima vista sembravano sani ma erano tuttavia affetti da malattie croniche, presentavano un sovrannumero di colibatteri.

Egli individuò 7 tipi fondamentali di personalità che erano concomitanti ad altrettanti diversi stati di flora intestinale, che manifestavano determinate affezioni morbose e che rispondevano alla somministrazione dei preparati omeopatici specifici, noti come nosodi di Bach.

Tra il 1928 ed il 1935 Edward Bach scoprì i 38 rimedi della floriterapia. Individuando per ciascuno di essi le caratteristiche peculiari e le indicazioni specifiche. Inizialmente Bach ricercò 7 piante medicinali, capaci di sostituire i 7 preparati omeopatici ottenuti dai ceppi batterici. In tale ricerca si lasciò guidare dalla sua profonda intuizione e da alcuni criteri di guida. Le piante psicoattive non dovevano essere primitive o incomplete, ma appartenere ad un ordine evoluto superiore. Non dovevano essere commestibili, ma nemmeno velenose. Della pianta si doveva utilizzare l’apparato seminale dei fiori in cui è concentrata l’energia rigeneratrice della pianta.

Le essenze floreali dovevano essere raccolte nel pieno della fioritura estiva, in prossimità della festa di San Giovanni e mai dopo le notti di luna piena. per ottenere i preparati medicinali dovevano essere utilizzati esclusivamente gli esemplari più sani, più vitali e belli. I fiori freschi dovevano essere immersi in acqua sorgiva irradiata dal sole, per poter riprodurre la dinamizzazione operata dal sole sulle goccioline di rugiada. In tal modo nelle modalità di preparazione delle essenze floreali divenivano protagonisti i quattro elementi:  La terra è il suolo che porta e sostiene la pianta; l’aria è l’atmosfera che la nutre; il sole o il fuoco le permette di trasmettere i suoi poteri; l’acqua è il mezzo che assorbe le sue benefiche forze curative e le conserva (Nora Weeks).

Bach era giunto alla consapevolezza che all’origine della malattia non vi sono i batteri o le tossine, ma alterazioni dello stato d’animo ed emozioni negative, come paura, ansia, ridotta autostima… In tal modo Bach recupera, valorizza e rende manifesto il patrimonio culturale della tradizione de Druidi e dei Celti, come sostiene M. Scheffer nella sua prefazione al testo Le piante per la psiche (Ipsa editore): Per la sua semplicità formale, il suo metodo viene spesso definito “di una ingenuità commovente. Ma la sua ingenuità è intenzionale. Dietro la Floriterapia di Bach si cela una tradizione medica antichissima, basata su esperienza e ispirazione. L’antropologo culturale è in grado di ricostruirne le origini fino a civiltà antecedenti quella celtica, fino alle culture megalitiche europee. Elementi essenziali di questa tradizione medica si sono conservati specialmente nel Galles. Osservando più da vicino, ci si palesa una visione di orientamento olistico (..). Essa acquisì le sue conoscenze non attraverso la logica formale nè attraverso l’esperimento, bensì attraverso una visione contemplativa d’insieme di ampi contesti, che includeva le sottili interazioni spiritual-animiche, magiche ed energetiche che correlano uomo, piante, forze terrestri e forze cosmiche.

In definitiva per Bach non era importante il criterio classificativo delle innumerevoli affezioni morbose, ma la disposizione emozionale psichica fondamentale del malato. Così Bach completò la ricerca delle essenze floreali come rimedio corrispondente per i fondamentali archetipi emozionali. Edward Bach morì a cinquant’anni, il 27 novembre 1936, dopo aver completato la sua esplorazione nel mondo delle emozioni umane ed in quello della natura.

Al momento attuale non sono noti i meccanismi di azione grazie ai quali agiscono i rimedi floreali. In generale si ritiene che i fiori di Bach agiscano ripristinando, ciascuno in maniera specifica propria, le vibrazioni energetiche proprie dello stato di salute. I fiori di Bach eliminano stati d’animo ed emozioni negativi che contribuiscono all’insorgenza delle malattie. In tal modo ripristina una condizione positiva di equilibrio, ponendo la premessa per il ripristino della salute, intesa come stato di benessere fisico, psichico e sociale. ” Si pensa che fiori abbiano una vibrazione più alta, un’ottava più in sù, dell’insieme psicofisico chiamato uomo, sembra che essi permettano ad un campo energetico disturbato di accordarsi su una vibrazione armonica maggiore. Questo scambio di vibrazioni avviene attraverso l’acqua, il veicolo al quale il fiore ha lasciato la sua impronta energetica. Il paziente prendendo le gocce ad intervalli regolari, introduce una vibrazione molto sottile, ma efficace, che entra in sintonia con la vibrazione distorta, la riequilibra e la riassesta su un piano più alto ” (Scilla di Massa).

I fiori di Bach sono rimedi ottenuti da alcune essenze floreali ottenute da fiori freschi immersi in acqua sorgiva irradiata dal sole e utilizzate per ottenere una riarmonizzazione a livello emozionale, mentale e fisico. Tale metodica fu introdotta ufficialmente da Edward Bach all’inizio degli anni ’30. Le principali caratteristiche della floriterapia secondo Bach sono:

1) Il riconoscimento del primato delle emozioni come parte più arcaica, ma anche più decisiva nel vissuto dell’uomo.
2) L’esplorazione degli stati d’animo e delle emozioni dell’uomo.
3) L’identificazione di 38 essenze floreali psicoattive capaci di modificare condizioni emozionali negative in stati d’animo positivi.
4) La valorizzazione della persona rispetto alla malattia.
5) La logica della totalità nella classificazione delle 7 categorie emozionali fondamentali dell’uomo.
6) L’imitazione e la sintesi degli elementi della natura nella tecnica di preparazione delle essenze floreali.
7) La memoria, l’interpretazione moderna e l’attuazione della tradizione terapeutica dei druidi e dei celti.
8 ) La scelta del rimedio adatto secondo la “teoria delle segnature”.
9) La semplicità del metodo terapeutico.
10) La ricerca della pienezza della salute, intesa come benessere non solo fisico, ma anche mentale, emozionale e sociale.

L’uso dei fiori di Bach è indicato soprattutto in condizioni nelle quali un’alterazione dello stato d’animo o delle emozioni è causa di sofferenza ed è capace di indurre la comparsa di manifestazioni morbose anche a livello somatico.

I metodi di preparazione dei fiori di Bach sono 2: metodo del sole e metodo della cottura. Il metodo del sole consiste nel porre le infiorescenze in una ciotola di vetro colma d’acqua di fonte, lasciandola al sole per la durata di 3 ore e aggiungendo del brandy. Il metodo della bollitura consiste nel far bollire alcuni rametti con infiorescenze, per mezz’ora, in acqua di fonte. Successivamente si filtra più volte e si aggiunge brandy alla Tintuta Madre ottenuta. Bach scoprì il metodo della bollitura nel marzo del 1935. Affetto da una crisi dolorosa di sinusite ed in uno stato d’animo particolare caratterizzato dalla sensazione di perdere la ragione, Bach staccò un rametto da un piccolo albero, il mirabolano (Cherry plum). Il periodo stagionale non gli consentì di ricorrere al metodo del sole, per cui fece bollire il rametto in acqua e lo lasciò in infusione per un’ora. Una volta raffreddato, Bach assunse alcune gocce e la sintomatologia dolorosa si risolse. In questo modo Bach, oltre ad avere individuato un nuovo rimedio (Cherry plum), aveva scoperto anche un nuovo metodo di preparazione.

I fiori di Bach si assumono stillando le gocce (generalmente 4 per 4 volte al giorno) direttamente in bocca e trattenendo per un minuto prima di deglutire. La frequenza di somministrazione deve tener conto dell’intensità del disturbo. In condizioni di ansia, per esempio, la dose di 4 gocce di Impatiens può essere ripetuta di frequente, anche ogni 10-15 minuti, diradando in base alla risposta. Eccezione alla posologia media è rappresentata dal Rescue Remedy per il quale si consigliano 4 gocce per ogni somministrazione. In condizioni di emergenza la dose di 4 gocce di Rescue Remedy può essere ripetuta anche ogni 5-10 minuti, diradando la somministrazione in base al miglioramento del paziente. Se la persona non è in grado di assumere il preparato, è opportuno sfregare il rimedio sulle labbra, sui polsi o dietro le orecchie. Va evitato di toccare la pipetta contagocce con la lingua. Se ciò accade, si sciacqua la pipetta con acqua corrente. La posologia indicata è valida per il bambino, per gli adulti, per gli anziani, per gli animali e le piante. Per i lattanti si possono miscelare 2 gocce di ciascun fiore scelto, direttamente nel biberon. Molto importante è la regolarità nella frequenza della somministrazione. Tanto più acuto è il disturbo e tanto più frequente è la somministrazione del rimedio, mentre il numero delle gocce per ogni somministrazione resta costante. Ogni trattamento è di almeno 20 giorni consecutivi, ad eccezione del Rescue Remedy che viene somministrato in condizioni di emergenza. In caso di incertezza nella scelta dei fiori di Bach, si può ricorrere alla somministrazione per 2 settimane consecutive di un catalizzatore. Nella fitoterapia di Bach i catalizzatori sono 2: Holly, adatto a persone energiche e Wild Oath per soggetti passivi.

Un primo criterio classificativo delle essenze floreali riguarda le 2 modalità di preparazione delle stesse.

1. Metodo solare
Il metodo del sole viene utilizzato per le seguenti essenze: Agrimony, Centaury, Cerato, Chicory, Clematis, Gentian, Gorse, Heather, Impatiens, Mimulus, Oak, Olive, Rock Rose, Scleranthus, Vervain, Vine, Water Violet, White Chestnut, Wild Oat.

2. Metodo della bollitura
Per le piante per le quali non è possibile utilizzare il metodo del sole, si ricorre al metodo della bollitura, descritto in precedenza: Aspen, Beech,Cherry Plum, Chestnut Bud, Crab Apple, Elm, Holly, Honeysuckle, Hornbeam, Larch, Mustard, Pine, Red Chestnut, Star of Bethlehem, Sweet Chestnut, Walnut, Wild Rose, Willow.

Nel tentativo di dare un’interpretazione unitaria e completa della realtà, Bach raggruppò i 38 rimedi floreali in 7 categorie di condizioni emozionali universali.

1. Per quelli che hanno paura: Aspen, Cherry Plum, Mimulus, Red Chestnut, Rock Rose
2. Per quelli che soffrono di incertezza: Cerato, Gentian, Gorse, Horbeam, Scleranthus, Wild Oat
3. Insufficienza di interesse per il presente: Clematis, Crab Apple, Honeysukle, Oak, Olive, Wilde Rose, Willow
4. Cura eccessiva per il benessere degli altri: Chestnut Bud, Chicory, Mustard, Vervain,Vine, White Chestnut
5. Solitudine: Heather, Impatiens, Water Violet
6. Ipersensibilità alle influenze e alle idee: Agrimony, Centaury, Holly, Walnut
7. Scoraggiamento o disperazione: Elm, Larch, Pine, Star of Bethlehm, Sweet Chestnut

Douglas Baker nel suo testo Guarigione esoterica – Rimedi floreali e Astrologia Medica , Edizioni Crisalide, propone un criterio classificativo di orientamento nella scelta dei rimedi floreali, basato sulla valutazione dei segni zodiacali del soggetto in esame. Per ciascuno dei 12 segni zodiacali, vengono indicati i rimedi floreali di riferimento.

Ariete: Walnut, Crab Apple
Toro: Elm, Rock Water
Gemelli: Agrimony, Water Violet
Cancro: Pine
Leone: Cherry Plum, Rock Rose, Chicory, Oak
Vergine: Larch, Cerato, Gentian, Holly, Olive
Bilancia: Chestnut Bud, White Chestnut, Scleranthus, Aspen, Star of Bethlehm, Impatiens
Scorpione: Centaury, Wild Rose, Mimulus, Vervain
Sagittario: Willow, Mustard
Capricorno: Sweet Chestnut, Clematis, Gorse
Acquario: Honeysuckle, Red Chestnut
Pesci: Beech,Vine, Heather, Hornbeam

M.Scheffer e W.-D.Storl nel testo Le piante per la psiche, raggruppano i fiori di Bach in base alle influenze forti o primarie (in grassetto ) e deboli o secondarie (carattere normale) svolte dai pianeti.

Saturno: Beech, Cerato, Chicory, Gentian, Heather, Pine, Scleranthus, Clematis, Holly, Honeysuckle, Larch, Rock Water, Wild Oat
Giove: Agrimony, Chestnut Bud, Gorse, Oak, Olive, Sweet Chestnut, Vive, Walnut, Whitte Chestnut, Beech, Cherry Plum, Chicory, Mimulus, Mustard, Red Chestnut, Wild Oat
Marte: Clematis, Holly, Hornbeam, Red Chestnut, Vervain, Centaury, Gentian, Heather, Oak, Pine, Scleranthus, White Chestnut, Wild Oat, Wild Rose
Sole: Centaury, Mustard, Rock Rose, Wild Oat, Wild Rose, Gorse, Holly, Vine, Walnut
Venere: Crab Apple, Cherry Plum, Larch, Vervain, Wild Rose
Mercurio: Aspen, Elm, Honeysuckle, Water Violet, Hornbeam, Star of Bethlehm
Luna: Rock Water, Star of Bethlehm, Willow, Cherry Plum, Chestnut Bud, Clematis, Water Violet, Vine.

I fiori di Bach non interferiscono con altri trattamenti in quanto la loro azione è a livello mentale. La floriterapia va considerata come terapia non sostitutiva, ma complementare nei confronti di altri metodi terapeutici. In alcuni casi si provvede a ridurre progressivamente l’uso di farmaci convenzionali, in base alla risposta alla somministrazione dei fiori di Bach.

I fiori di Bach sono sprovvisti di tossicità. In alcuni casi è possibile la comparsa di eruzioni a livello della pelle, conseguenti alla eliminazione di tossine e prodotti del ricambio da parte dell’organismo. La comparsa di disposizioni d’animo o di stati emotivi in corso di trattamento esprimono l’affiorare di condizioni precedenti stratificate che emergono. La valutazione della nuova condizione richiede un adattamento del trattamento mediante floriterapia. La somministrazione di Elm è controindicata in gravidanza, in quanto agisce sulla muscolatura uterina e nell’ipertensione a motivo della sua attività stimolante.

È preparato con 5 fiori di Bach: Clematis, Cherry plum, Impatiens, Rock rose, Star of Bethlehem.

Edward Bach mise a punto il Rescue Remedy nel 1934, utilizzandolo come mezzo di pronto soccorso terapeutico in tutte le condizioni di emergenza: trauma fisico e psichico, lutti, distacchi, perdite, abbandoni. Inizialmente usò la combinazione di Clematis, Impatiens e Rock rose. Successivamente aggiunse anche Cherry plum e Star of Bethlehem.

È consigliato per le situazioni di emergenza e traumatiche (incidenti, traumi, condizioni di stress, esami, interventi chirurgici, parto, paure, spaventi, cause giudiziarie, distacchi affettivi, lutti…).

Il Rescue Remedy può essere utilizzato anche per via topica, imbevendo una garza con acqua in cui si sono diluite 4 gocce di Rescue Remedy o per risciacqui (afta, gengiviti, stomatiti, estrazione dentaria o cure odontoiatriche).

Questo preparato complesso è disponibile anche sotto forma di pomata, da applicare con un lieve massaggio in caso di ferite, ematomi, punture d’insetto, graffi, distorsioni, bruciature, traumi.

Rescue Remedy viene usato anche per la cura delle piante ed in particolare quando la pianta è stata trapiantata o rinvasata o spostata. Se la pianta soffre perchè non è stata innaffiata o quando ha subito uno stress termico (calore eccessivo o acqua troppo fredda), si aggiungono 4 gocce di Rescue Remedy all’acqua dell’innaffiatoio. Si aggiungono 4 gocce su una zolletta di zucchero oppure nel cibo o nell’acqua da bere.

Nella cura degli animali Rescue Remedy è impiegato quando l’animale ha subito un trauma, zoppica, si è danneggiato un’ala oppure si è impaurito per uno spavento. È utile inoltre, dopo un parto o un intervento chirurgico.

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